Confederazione Sindacale A.G.L. Alleanza Generale del Lavoro

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domenica 3 marzo 2013

PROFUGHI: PREPARARSI ALL'EMERGENZA

Noi non siamo tra coloro che si scandalizzano quando al bar o al mercato o in TV (spesso in maniera ancora più rozza di quello che accade in mezzo alla strada) riferendosi a problemi come quello dei profughi si dicono cose del tipo: ma che ce ne importa di dove dormono o se mangiano, pensiamo prima agli italiani o ai lombardi o ai milanesi, ecc.ecc.
Come sindacato noi non veniamo né dalle biblioteche universitari né dai salotti, ma dal mondo del lavoro manuale e dagli uffici, dai posti dove si manifestano il disagio e la sofferenza di un numero sempre maggiore di italiani. E' parimenti insopportabile la sofferenza dell'italiano che perde il posto di lavoro perchè in base al CCNL il suo costo del lavoro sarebbe eccessivo accanto a quella dell'extracomunitario che agguanta quel posto di lavoro ma viene sfruttato, sottopagato e lasciato in nero, con orari e condizioni di lavoro impossibili e anche a rischio della sua vita e della sua salute. Così come è uguale la sofferenza di bambini italiani che hanno in casa il papà o la mamma disoccupati e il nonno che finisce la pensione per aiutarli, andando a raccattare all'ora di pranzo gli avanzi al supermercato o quella dei bambini stranieri che il genitore l'hanno perso nel viaggio in gommone o che sono costretti a dormire nelle baracche o sotto i ponti, al freddo, in condizioni igieniche vergognose e a mangiare quando si può, senza andare a scuola.
Ma siamo su una specie di Titanic che affonda quindi non dobbiamo stupirci che anche italiani possano dire ogni tanto qualche sciocchezza, anche involontariamente, di stampo egoistico o razzista, poiché il momento è serio, la gente teme per il futuro suo e della propria famiglia e tutti stiamo cercando il nostro posto sulla scialuppa.
La vera responsabilità, di questo e di altro, è di chi sta in alto, dei politici e dei potenti. Il governo Monti, ad esempio, non ha affrontato la questione dei profughi entro fine febbraio. E' facile immaginare perchè. Tuttavia questo colpevole atto di irresponsabilità rischia di creare ulteriori problemi alla convivenza civile delle nostre città. Sappiamo che i profughi tuttora in Italia e quelli che arriveranno sono tutt'altro che finti. Vorremmo vedere come scapperebbero a gambe levate dall'Italia i nostri connazionali che fossero vittime di droni che sbagliano, uccidendo bambini, di governi che usano armi chimiche contro villaggi del proprio paese, di milizie che praticassero vendette ed esecuzioni di massa, per esempio tramite lo sgozzamento di famiglie, nel cuore della notte. Rispetto pertanto per questi esseri umani e speriamo che cose del genere, in futuro, non capitino a noi.
Il dovere di accoglienza quindi è sacrosanto. E dovrebbe al più presto essere organizzato affinchè sia efficiente, rapido e con costi ragionevoli. Cercando di non rendere ancora più critico l'impatto sui territori, specie quelli a già alta densità di popolazione, come quello delle nostre metropoli. Perchè è ovvio che il flusso si dirigerà verso le grandi città. E' stato inqualificabile lasciare a sé stesse, da parte del governo, persone che negli ultimi due anni hanno avuto assistenza garantita e si sono trovate senza lavoro e posto per dormire da un giorno all'altro.
Apprezziamo infine l'operato di quei Comuni e quelle organizzazioni di volontariato che pur in presenza dei consistenti tagli ai finanziamenti che già conosciamo, si stanno adoperando affinchè l'Italia dia una ennesima prova di civiltà. E auspichiamo che dall'attuale diatriba politica relativa alla formazione del nuovo governo post elettorale vengano inserite, tra le 7-8 cose da fare subito, una generalizzata sanatoria degli extracomunitari che attualmente sono clandestini in Italia pur lavorando onestamente anche se in nero.