Confederazione Sindacale A.G.L. Alleanza Generale del Lavoro

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domenica 10 marzo 2013

ESODATI: QUEL PASTICCIACCIO BRUTTO DI VIA FLAVIA

In altri interventi abbiamo sostenuto (e ci rincresce di farlo da soli ma forse è la prova che siamo estranei alla politica elettorale) che occorrerebbe (data la gravità del debito pubblico) cominciare a affrontare la questione esodati da un punto di vista diverso da quello meramente previdenziale (di fatto trasformatosi in assistenziale) , ragionando su soluzioni alternative e dinamiche, anche al di là delle sabbie mobili dei diritti acquisiti nonché delle umane aspettative di chi qualche tempo fa si era organizzato la vita in una maniera per vedersela sconvolta dall'intervento di una fino ad allora sconosciuta professoressa torinese.
Abbiamo dato per ormai acquisito che le elezioni non le ha vinte nessuno, neanche quello schieramento che con più forza aveva messo sul piatto la questione esodati pur non riconoscendo, in maniera autocritica, che se non avesse sostenuto la riforma Fornero coi suoi voti in Parlamento, la stessa non avrebbe rovinato la vita (chissà per quanto tempo) a quelle migliaia di italiani.
Il cerino quindi, suo malgrado, finchè non ci sarà un'altra compagine, è ritornato in mano all'inquilina di Via Flavia (in realtà Via Veneto) . E ormai, sugli esodati, è consumato e il fuoco sta cominciando a bruciare la mano. Il perchè è presto detto.Ricordate i 130.000 esodati riconosciuti dalla Fornero (una parte dei 390.000 stimati dall'INPS) in un certo senso fortunati in quanto solo per loro sembrava partito un meccanismo di salvaguardia?Due decreti già li hanno interessati (salva-italia e spending review) e un terzo sta per essere emanato come conseguenza della legge di stabilità. Ebbene nessuno dei 130.000 , per un motivo o per l'altro, ancora ha ricevuto l'assegno (cioè i soldi) . Solo una piccola parte ha ricevuto la comunicazione di avere il diritto (per ora dovranno accontentarsi di mangiare quella). Ma, come onestamente fatto da noi presente in precedenti interventi, ogni ministro ha l'alta dirigenza che si merita (anche quella per il momento è rimasta impermeabile agli sconvolgimenti elettorali: non si è superpremiati a caso...):entro il 20 febbraio le aziende dovevano comunicare al Ministero del Lavoro i nominativi dei lavoratori che sono stati incentivati all'esodo entro il 31.12.2012. Tutto saltato (se ne facciano una ragione le decine di migliaia di lavoratori coinvolti i quali, siamo sicuri, non ne saranno sorpresi) in quanto al ministero si sono dimenticati di fornire le istruzioni necessarie all'invio delle segnalazioni. Quando si dice essere all'altezza delle sfide e raggiungere gli obbiettivi.