Confederazione Sindacale A.G.L. Alleanza Generale del Lavoro

Confederazione Sindacale A.G.L. Alleanza Generale del Lavoro
(confederazione sindacale dei lavoratori) codice fiscale: 97624870156; atto costitutivo (e statuto) registrato presso l'Agenzia delle Entrate, DP I MILANO-UT di Milano 1, in data 04/06/2012, serie 3, n.7107- sede naz.le:Via Antonio Fogazzaro 1, sc.sin. 3° piano, 20135 Milano, tel.3349091761, fax +39/1782736932, Whatsapp 3455242051, e-mail agl.alleanzageneraledellavoro@gmail.com ; e-mail certificata: alleanzageneraledellavoro@pec.it

domenica 17 marzo 2013

ISPEZIONI ALLE COOPERATIVE: TUTTO BLOCCATO PER UN MALINTESO TRA COLLEGHE DIRIGENTI (“IO VORREI...NON VORREI...MA SE VUOI...”)? SOLO QUESTO O C'E' DELL'ALTRO?

L'8 marzo 2013 con una banale e-mail il Ministero dello Sviluppo Economico ha comunicato a tutti gli ispettori di cooperative in servizio presso il Ministero del Lavoro che gli stessi non avrebbero da quel momento più svolto ispezioni su tali società, comprese le ispezioni straordinarie.
Non si ha notizia di interventi da parte dei sindacati interni al Ministero dello Sviluppo Economico, si sono mossi invece solo tre dei sette sindacati “rappresentativi” (cioè che hanno superato la soglia del 5%) interni al Ministero del Lavoro con un comunicato ossequioso nel quale premettendo (come si usa fare da anni da parte dei sindacati ministeriali, notoriamente più realisti del re) di non volere entrare nelle valutazioni di un altro Ministero ,cioè del dirigente responsabile, hanno chiesto di risolvere il problema e un urgente incontro. Silenzio da parte di tutti gli altri soggetti potenzialmente interessati, sia all'interno che all'esterno della Pubblica Amministrazione.
Con insolita prontezza, sei giorni dopo, parte una lettera del Ministero del Lavoro al Ministero dello Sviluppo Economico che la dice lunga sullo stato pietoso a cui è giunta la dirigenza ministeriale oltre alla colpevole irresponsabilità del livello politico.
Non sapendo a cosa attaccarsi per rassicurare i sindacati interpellanti, la dirigente non trova niente di meglio che rispondere all'altro ministero basandosi su una allusione contenuta nella email da cui si capirebbe che l'una avrebbe interpretato male una circolare dell'altra. In sintesi: c'è una nuova norma anti corruzione, il Lavoro emana una circolare applicativa che richiama l'attenzione sulle attività extra istituzionali dei funzionari, lo Sviluppo Economico (abituato a rapportarsi agli imprenditori, quindi ad andare al sodo) capisce che deve staccare la spina agli ispettori di cooperative dell'altra Amministrazione. Alla fine, pure la dirigente chiede un incontro alla collega che ancora non si sa se verrà concesso e se sarà risolutivo. E i tre sindacati (per carità, accontentiamoci, una volta giravano- o giravano loro - la testa) stanno a guardare. Figuriamoci gli altri quattro che sono rimasti silenti. Così come le Centrali cooperative che fino a poco tempo fa sbraitavano contro la concorrenza sleale delle cooperative non aderenti insufficientemente vigilate. Come le Confederazioni Sindacali nostre concorrenti, con i loro partner datoriali di riferimento, autrici di campagne contro il dumping contrattuale. Così come i sindacati antagonisti, che nelle cooperative sono molto attivi, così come le istituzioni pubbliche, che con le cooperative stipulano contratti di appalto. Eppure le cooperative sono al centro delle grandi opere, della TAV , di Expo 2015, dei lavori pubblici, così come nell'edilizia (ricordiamo scandali recenti), nel Consumo (le famose Coop della pubblicità), nell'agricoltura, nel godere di agevolazioni e contributi di vario tipo, nel Sociale, nei Trasporti e nella Logistica. Neppure alla politica questo avvenimento sembra interessare, in quanto si è distratti da ben altro. E per fortuna che il Governo Monti, Passera e la Fornero sono rimasti in carica solo per sbrigare gli affari correnti...
Questo in realtà è il terzo grande attacco alla vigilanza cooperativa. Nel 2003 un gruppo di dirigenti del Ministero del Lavoro ritenne di dover “smantellare” questa funzione dal Ministero, perseguitando per tre anni gli ispettori in attività, in quanto voluto da non meglio precisate entità politiche e sociali. Nel 2007 avvenne per due anni un blocco di fatto attuato da dirigenti delle Amministrazioni del Lavoro, dello Sviluppo Economico e dell'Economia, interrompendo a livello nazionale le assegnazioni di incarichi giustificando ciò con la mancanza di fondi, dirottati chissà dove (in realtà soldi pagati dalle cooperative con un sostanzioso contributo biennale di revisione).
Ora, guarda caso, in un momento in cui sta per divenire presidente del consiglio il più grande “amico” delle cooperative nello schieramento politico italiano, in cui le cooperative aderenti alle Centrali sono impegnate in appalti , sopra ricordati, di grandissima rilevanza e in cui alcune cooperative non aderenti hanno ripreso alla grande a svolgere attività non autorizzata di somministrazione di lavoro (per lo più straniero, sfruttato, sottopagato), la cooperazione spuria viene utilizzata per dirottarvi lavoratori in esubero per crisi aziendali, una serie di interessi trasversali vanno ad incrociarsi e a perseguire un unico obbiettivo: quello che vi siano meno occhi possibili (anzi, nessuno) a controllare se le cooperative si comportino correttamente. Siamo alla vigilia di altri due o tre anni di paralisi? Ecco, ci piacerebbe che chi è stato eletto al Parlamento in nome del nuovo che avanza ci dimostrasse di essere capace di iniziare a infilare il dito nella piaga. Per esempio togliendo alle Centrali la possibilità di effettuare i controlli sulle proprie cooperative e demandando tutta l'attività allo Stato, utilizzando appieno la forza ispettiva presente nel Ministero del Lavoro. E mandando a casa d'ora in poi (preavvisandolo, come gradiscono al Ministero del Lavoro) qualsiasi dirigente che remasse contro agli interessi della propria, delle altre amministrazioni e della collettività (in questo caso, i cittadini che ripongono fiducia nelle cooperative). Come avrete capito, siamo italiani e amiamo il contropiede.

AGL Ispettori di Società Cooperative