Confederazione Sindacale A.G.L. Alleanza Generale del Lavoro

Confederazione Sindacale A.G.L. Alleanza Generale del Lavoro
(confederazione sindacale dei lavoratori) codice fiscale: 97624870156; atto costitutivo (e statuto) registrato presso l'Agenzia delle Entrate, DP I MILANO-UT di Milano 1, in data 04/06/2012, serie 3, n.7107- sede naz.le:Via Antonio Fogazzaro 1, sc.sin. 3° piano, 20135 Milano, tel.3349091761, fax +39/1782736932, Whatsapp 3455242051, e-mail agl.alleanzageneraledellavoro@gmail.com ; e-mail certificata: alleanzageneraledellavoro@pec.it

sabato 23 marzo 2013

CREDITI DELLE IMPRESE FORNITRICI NEI CONFRONTI DELLA P.A.: CI SIAMO DIMENTICATI L'ISTITUTO DELLA “COMPENSAZIONE” TRA CREDITI E DEBITI VERSO L'ERARIO?

Qualche tempo fa evocammo una bufala per qualificare la novità della Srl “senza spese notarili “(ma con carico fiscale intatto) . Ecco possiamo ora dire che grazie a Passera quella bufala ha trovato il marito: il “rimborso” alle imprese dei crediti vantati nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni. E' un coro di lamentele e delusioni da parte di tutte le organizzazioni datoriali e le grandi e piccole imprese. Perfino l'ABI (Associazione Bancaria Italiana) ha preso coraggio e dopo la bufera Mussari il nuovo presidente ha sfacciatamente partecipato al coro criticando il governo. Come si diceva in campagna (continuiamo nel filone zootecnico”) è un po' “il bue che dice cornuto all'asino”.
Ma ciò che è più comico è il seguito. Data per scontata l'impossibilità di trovare i soldi occorrenti per tener fede alla promessa (che, al contrario della restituzione dell'IMU, era stata fatta da tutti in campagna elettorale) è un fiorire di ipotesi su quale sia il soggetto cui infliggere il salasso. In particolare ora si parla delle entrate dei Comuni e delle Regioni (non si parla per pudore delle provincie che tutti danno per abolite e invece sono ancora lì come se niente fosse).
Nessuno ricorda invece che il problema sarebbe già risolto se si consentisse piena e generalizzata applicazione di un principio di civiltà da anni recepito nella nostra normativa: la possibilità che il contribuente (tali sono le imprese di cui si parla) possa compensare i debiti verso l'Erario con i crediti vantati nei suoi confronti. Certo, diminuirebbe di colpo il gettito e questo non potrebbe permetterselo una macchina burocratica ipertrofica e autoreferenziale, difetti dei quali abbiamo parlato più volte in altri interventi. Indicando anche la soluzione: riorganizzando da zero la Pubblica Amministrazione, costringere le banche, se necessario minacciandole di esproprio, a concedere credito alle imprese, smetterla di ammazzare di tasse il Paese. E se fosse proprio questo l'oggetto del contendere e il motivo dello stallo politico?