Confederazione Sindacale A.G.L. Alleanza Generale del Lavoro

Confederazione Sindacale A.G.L. Alleanza Generale del Lavoro
(confederazione sindacale dei lavoratori) codice fiscale: 97624870156; atto costitutivo (e statuto) registrato presso l'Agenzia delle Entrate, DP I MILANO-UT di Milano 1, in data 04/06/2012, serie 3, n.7107- sede naz.le:Via Antonio Fogazzaro 1, sc.sin. 3° piano, 20135 Milano, tel.3349091761, fax +39/1782736932, Whatsapp 3455242051, e-mail agl.alleanzageneraledellavoro@gmail.com ; e-mail certificata: alleanzageneraledellavoro@pec.it

mercoledì 24 ottobre 2012

TRASPORTO AEREO: ALTRO CHE CRESCITA!

La dismissione (a seguito di privatizzazione)di Alitalia e il passaggio ad Alitalia-Cai (costata circa 30 mila posti di lavoro, compreso l'indotto, a partire dal 2008)ha tutt'altro che rilanciato il settore. Arrivano, da lì, costantemente e inesorabilmente, cattive notizie. Il ricorso a massicci licenziamenti, nei fatti e nelle intenzioni è tutt'altro che arginato. La situazione delle retribuzioni (contratto scaduto da mesi), per chi ancora lavora, non è certo diversa dal resto del lavoro dipendente in Italia (mal comune, mezzo gaudio). Ivi compreso il processo di precarizzazione dei rapporti di lavoro in essere, presenti e, ovviamente, futuri.Le condizioni dei lavoratori, dal punto di vista normativo, sono stagnanti. Il processo di esternalizzazione di alcune attività strategiche (come la manutenzione) prosegue in maniera regolare, costante e serena, come il corso di un grande fiume che nulla e nessuno può fermare. Altro che piani industriali di rilancio. I più maligni (ma la platea si sta allargando) ipotizzano che dietro a questa deriva ci sia la capacità dei francesi di portare a termine un graduale processo di impossessamento di quanto di buono (tanto) è ancora rimasto nell'aviazione civile del nostro Paese.Siamo quindi al paradosso che per poter tutelare i nostri interessi nazionali occorra affidarsi agli stranieri sperando che abbiano più sensibilità del gruppo di investitori che a suo tempo furono , in maniera così sospetta, incensati e glorificati.E' urgente che il governo torni a occuparsi della questione del rilancio, perchè ci sarebbero le condizioni, visto l'oggettivo incremento del numero dei passeggeri e delle merci trasportate, per combinare qualcosa di buono, una volta tanto,per l'economia del nostro Paese.Ma la domanda sorge spontanea: in merito all'operato dei privati cui è stata affidata la gestione di questi delicati passaggi, alle loro scelte, da parte di chi rappresenta il pubblico interesse c'è un adeguata attenzione? Non si ritiene arrivata l'ora di fare una inversione di marcia, tornando a valorizzare il capitale umano, contrastando processi di impoverimento che rischiano di divenire irreversibili? Non crede il governo che il mondo del lavoro aeroportuale abbia già dato tanto, troppo e che infierire ancora utilizzando selvaggiamente licenziamenti, precarietà, delocalizzazioni, esternalizzazioni, bassi salari, dia in sostanza un segnale nefasto a una economia che invece avrebbe bisogno di fiducia?Noi speriamo solo che oltre a una maggiore attenzione del governo vi sia anche un comportamento limpido e responsabile di tutti i sindacati. E' sano dividersi su opinioni diverse e trasparentemente esposte in pubblico in merito a un piano industriale, lo sarebbe meno se accadesse che alcune sigle ritenessero che, date le rilevanti risorse economiche in gioco, possano trovare spazio e giustificazioni il collaborazionismo con gli speculatori e gli avventurieri ai danni degli interessi di tutti.