Confederazione Sindacale A.G.L. Alleanza Generale del Lavoro

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lunedì 1 ottobre 2012

ISPETTORI DI COOPERATIVE: SCONCERTANTI DIRETTIVE MINISTERIALI


Sconcertante Direttiva datata 27.9.2012 “sul corretto espletamento dell'attività di vigilanza” agli ispettori di società cooperative ministeriali da parte del direttore generale per le piccole e medie imprese e gli enti cooperativi del Ministero dello Sviluppo Economico.

In essa, tra le altre cose, è contenuta una “stretta” repressiva nei confronti degli ispettori.I n particolare, dopo anni, la direzione afferma che la qualità dei verbali è diminuita perchè gli ispettori proporrebbero provvedimenti errati e inapplicabili. Fino a ieri in caso di supposte carenze veniva utilizzato l'istituto del “supplemento di revisione” . Ora sembra che, invece, in presenza chissà di quale esigenza, in caso di difformità tra quanto valutato dall'ispettore e quanto “visto” dal Ministero, il verbale passi ad “interni” del Ministero i quali riesaminano statuto e bilancio e mutano la proposta di provvedimento secondo gli orientamenti ministeriali. Ora, ciò in questi anni è comunque sempre avvenuto. C'è da pensare dunque che al Ministero desiderino che la responsabilità di una situazione dubbia se la prenda tutta l'ispettore, consentendo al centro di far passare solo i verbali con cui si concorda evitando, alla radice, che arrivino verbali non condivisi e scomodi. Quindi un problema “politico”, non tecnico perchè, appunto, nel caso di errore tecnico esiste il supplemento di revisione (non retribuito). Potrebbe sostenersi che l'onere dell'esame (più di un bilancio) discende dal non rispetto della frequenza annuale o biennale delle revisioni. Ma questo è problema del Ministero che non forma validamente un congruo numero di ispettori (perchè non ci sono i soldi o perchè non lo si vuole?) non certo una colpa attribuibile ai revisori.

Si parla poi di una “scheda valutativa” redatta dai “referenti territoriali” . Avremmo gradito che fosse esplicitata la fonte giuridica di tali novità.E a che punto ne fosse l'effettiva applicazione. La direzione generale della cooperazione si è distinta da anni per una certa lentezza (perchè non ci sono stati i soldi o perchè non è stato voluto?) nell'adozione di novità. Non vorremmo che si trattasse dell'apparizione, nel firmamento di Viale Boston, della luce di astri brunettiani ormai morti.

Altra sorpresa: in un successivo passaggio sembra che l'attività di vigilanza e quella formativa non vengano programmate abitualmente dalla direzione ma che questa esigenza sorga adesso solo a seguito di questi fantomatici verbali “insufficienti”. Deve essere successo qualcosa di grave a carico di qualche importante cooperativa se all'improvviso si è deciso di compiere questa rivoluzione epocale. Poco male: vuoi vedere che il Ministero dello Sviluppo Economico sta saltando gli step evolutivi e sta per diventare l'unico Ministero che, in Italia “forma” e “programma”?

Grande innovazione da parte del direttore è anche quella dell'individuazione di una nuova fattispecie di provvedimento disciplinare , quella della “sospensione dell'attività”, a questo punto interamministrazioni e, sembra, senza procedimento e senza garanzie per l'ispettore.

Nel caso in cui poi l'ispettore, in una attività espressione dei poteri dello Stato, usa la carta intestata della sua Amministrazione, scatterebbe perfino la segnalazione disciplinare alla Amministrazione di appartenenza. Domandiamo: il Min. Sviluppo Economico detiene dal 2001 la vigilanza sulle cooperative.In 11 anni a qualcuno dei dirigenti è mai venuto in mente di fornire i revisori quanto meno di carta intestata del MISE? E di pagare ai revisori le spese postali? Si sarebbe evitato il “fai da te” e avremmo risparmiato ai detrattori della Pubblica Amministrazione le quattro risate alla vista di “ispettori” che, oltre a non avere più un tesserino di riconoscimento, usano le buste bianche (quelle per gli auguri di Natale).

Ricordiamo al direttore generale che nel MISE non vigono i principi della giustizia sportiva. Se ha tutta questa voglia di squalifiche e sospensioni immediate dall'attività può fare domanda di trasferimento al Ministero dello Sport e Spettacolo o a qualche ente preposto (sappiamo che, per il calcio scommesse, c'è molta domanda di risorse umane in quel settore).

In altro articolo, cui rinviamo, abbiamo già valutato le nuove sanzioni per le cooperative:


Il direttore ne parla ma, in sostanza, solo per dire ai revisori di aggiungere un trafiletto per “avvertire” i soggetti che esistono tali nuove sanzioni che neppure lui sa con quale iter verranno eventualmente irrogate e da chi. E se non lo sa lui...

Conclusione: abbiamo ancor più l'impressione che le cooperative continueranno tranquille ogni tipo di attività, anche illecita. In compenso, se qualche ispettore voleva incrementare quantitativamente e qualitamente la propria attività, è stato, con questa direttiva, sufficientemente “avvertito”.

Ah, dimenticavamo. Gli omologhi revisori di società cooperative (quelli privati, nominati dalle Centrali Cooperative) hanno dalla direzione generale lo stesso trattamento? O si è ritenuto ciò “superfluo” in quanto già sufficientemente “educati e istruiti”?



ALP-AGL Ispettori di Società Cooperative