Confederazione Sindacale A.G.L. Alleanza Generale del Lavoro

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martedì 2 ottobre 2012

LA CONFEDERAZIONE AGL SOTTOSCRIVE QUANTO DICHIARATO DAL PRESIDENTE NAPOLITANO SULLA QUESTIONE CARCERI



Trattasi infatti di questione la cui soluzione non è più rinviabile, sia da un punto di vista umanitario sia per le drammatiche condizioni in cui sono costretti a operare i lavoratori della Polizia Penitenziaria cui esprimiamo tutta la nostra solidarietà.
                                                                          CONFEDERAZIONE A.G.L.

Di seguito l'intervento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano:

"Auspico che proposte volte a incidere sulle cause strutturali della degenerazione dello stato delle carceri in Italia trovino sollecita approvazione in Parlamento"

"Nel ricevere il prof. Pugiotto e altri firmatari di una lettera aperta a me indirizzata sui temi della situazione carceraria, ho con loro condiviso una dura analisi critica e l'espressione di una forte tensione istituzionale e morale per una realtà che non fa onore al nostro paese, ma anzi ne ferisce la credibilità internazionale e il rapporto con le istituzioni europee". Lo ha dichiarato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

"Ho ribadito - ha continuato il Capo dello Stato - l'allarme e l'appello che nel luglio dello scorso anno rivolsi al Parlamento in occasione di un importante convegno svoltosi al Senato e a cui è seguito peraltro - mi è sembrato giusto sottolinearlo - uno sforzo intenso del governo, nel rapporto con le forze politiche che lo sostengono, per intervenire in materia con molteplici proposte e interventi. Sono state così affrontate - conseguendosi già dei risultati - scottanti esigenze di riduzione della popolazione carceraria e di creazione di condizioni più civili per quanti scontano sanzioni detentive senza potersi riconoscere nella funzione rieducativa che la Costituzione assegna all'espiazione di condanne penali. Ho rinnovato l'auspicio che proposte volte a incidere anche e soprattutto sulle cause strutturali della degenerazione dello stato delle carceri in Italia trovino sollecita approvazione in Parlamento. A cominciare da quelle, già in avanzato stadio di esame, per l'introduzione di pene alternative alla prigione".

"Restano - ha concluso il Presidente Napolitano - nello stesso tempo aperte all'attenzione del Parlamento - in questa legislatura ormai vicina al suo termine e in quella che presto inizierà - sia le questioni di un possibile, speciale ricorso a misure di clemenza, sia della necessaria riflessione sull'attuale formulazione dell'art. 79 della Costituzione che a ciò oppone così rilevanti ostacoli".