Confederazione Sindacale A.G.L. Alleanza Generale del Lavoro

Confederazione Sindacale A.G.L. Alleanza Generale del Lavoro
(confederazione sindacale dei lavoratori) codice fiscale: 97624870156; atto costitutivo (e statuto) registrato presso l'Agenzia delle Entrate, DP I MILANO-UT di Milano 1, in data 04/06/2012, serie 3, n.7107- sede naz.le:Via Antonio Fogazzaro 1, sc.sin. 3° piano, 20135 Milano, tel.3349091761, fax +39/1782736932, Whatsapp 3455242051, e-mail agl.alleanzageneraledellavoro@gmail.com ; e-mail certificata: alleanzageneraledellavoro@pec.it

martedì 20 novembre 2012

PENSIONI COMPLEMENTARI-LAVORO PUBBLICO-FONDO SIRIO: UN VIAGGIO SENZA RITORNO PER LE NOSTRE LIQUIDAZIONI

Come noto, in Italia la previdenza integrativa nel settore pubblico, fortemente voluta da CGIL-CISL-UIL (affiancate da sindacati minori in veste di voraci chierichetti) , non è decollata. I maligni sostengono che l'atteggiamento così rassegnato dei confederali nei confronti delle riforme pensionistiche (da quella Dini del 1995 a quella odierna della Fornero) derivi proprio dalla necessità di immiserire le pensioni pubbliche e di spingere la gran massa dei lavoratori a integrare fortemente il sussidio (perchè tale sarà) con una pensione complementare privata. Sono anni che i lavoratori sono bombardati da questa propaganda. Ed è in arrivo la prossima definitiva ondata, quando i rappresentanti della triplice si presenteranno dinanzi ai lavoratori per chiedere loro di trasferire il TFR/TFS nel fondo privato per la previdenza complementare Sirio. In base all'accordo sindacale da loro sottoscritto, i lavoratori avrebbero così la possibilità di versare in questo fondo e affidare ai mercati finanziari gli accantonamenti previdenziali obbligatori che costituiscono il loro TFR/TFS. Il primo avvertimento che vorremmo dare ai lavoratori è questo: diffidate di questa pubblicità ingannevole. Aderire significa affidare il nostro TFR/TFS alle incognite dei fondi pensione, in un momento di crisi globale dei mercati dove bruciano ogni giorno centinaia di miliardi di euro. Valga l'esperienza, negli anni scorsi, in cui la crisi non era così pesante, di chi ha aderito ai fondi pensione e, purtroppo, ha registrato rendimenti decisamente inferiori rispetto a quelli maturati con il TFR (ricordate il fondo Cometa nel settore metalmeccanico?). La prova dell'inganno è nel meccanismo stesso, che ha previsto che una volta entrati nei fondi privati i lavoratori non potranno più uscirne: perché l'opzione per i fondi privati è irrevocabile. In realtà questi “amici” dei lavoratori vogliono mettere le mani sui compensi derivanti dalla cogestione dei fondi , attraverso la presenza dei sindacalisti nei consigli di amministrazione o in altri organismi degli stessi. Il denaro raccolto offrirà poi, come immaginabile, interessantissime possibilità di relazione tra questi ex lavoratori dipendenti catapultati dai sindacati e banche e assicurazioni private. Di cui evidentemente i lavoratori che contribuiranno a questi fondi non saranno mai informati sul serio. Pensate poi che le Confederazioni di appartenenza resterebbero fuori da questi scambi? Quindi: i nostri TFR/TFS buttati nel calderone della speculazione finanziaria. Non c'è nulla di veramente volontario. Aderire a questi fondi sarà come suicidarsi: lo si fa volontariamente ma non si può più tornare indietro, una volta premuto il grilletto.
Per fortuna tutti i lavoratori hanno, collettivamente, la possibilità di far fallire questo tentativo: se entro 18 mesi, prorogabili di altri 12, non si raggiungeranno le 10.000 iscrizioni il fondo chiuderà (e tanti boss sindacali dovranno o sbarazzarsi o continuare a pagare di tasca loro le ville o i beni di lusso acquistati in previsione del buon andamento dell'operazione, senza parlare della fine prematura delle loro ambizioni di carriera in campo finanziario).Già nel settore privato si è potuto non rendere obbligatoria la previdenza complementare. Cerchiamo di ottenere lo stesso risultato nel pubblico. Invitiamo i lavoratori a mantenere la propria liquidazione nel TFR/TFS, non ascoltando il canto melodioso delle sirene confederali.