Incredibile a dirsi ma ancora in Italia
quella dell'amianto è una questione irrisolta e, per di più,
lontana dai riflettori. Il problema è tanto più grave nelle regioni
(qui sopra ve ne forniamo la mappa) in cui stata è consistente in passato la presenza di aziende che ne
facevano utilizzo. Tale rischio permane alto, in ragione della
considerevole presenza e diffusione in quantità pericolose nei
luoghi di lavoro e nelle lavorazioni, nelle abitazioni e nelle
strutture pubbliche e private. Una realtà rimossa dalle istituzioni,
spesso sconosciuta e sottovalutata dagli stessi cittadini non
informati adeguatamente .La legge 257/92 , oltre a vietare l'uso
dell'amianto e ad imporne lo smaltimento, delegava alle Regioni la
definizione dei piani di bonifica e la loro realizzazione. In maniera
scandalosa le previsioni di tutela previdenziale della legge sono
state artatamente depotenziate ,privando i lavoratori esposti del
beneficio dell'uscita anticipata dal mondo del lavoro. E'
urgentissimo riprendere sul territorio l'opera di rimozione e
smaltimento dell'amianto, vigilando in modo diffuso per verificare
che ciò avvenga una volta per tutte. Occorre sensibilizzare,
informare e prevenire il rischio amianto, verificare l'applicazione
delle leggi con il monitoraggio della situazione attuale e
soprattutto riproporre l'effettiva tutela dal punto di vista
sanitario di coloro che in passato sono stati inconsapevolmente
soggetti alle conseguenze devastanti dell'esposizione professionale,
della manipolazione, dell'uso e dell'inalazione dell'amianto e di
quanti lo sono tuttora.
Confederazione Sindacale A.G.L. Alleanza Generale del Lavoro

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