Confederazione Sindacale A.G.L. Alleanza Generale del Lavoro

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(confederazione sindacale dei lavoratori) codice fiscale: 97624870156; atto costitutivo (e statuto) registrato presso l'Agenzia delle Entrate, DP I MILANO-UT di Milano 1, in data 04/06/2012, serie 3, n.7107- sede naz.le:Via Antonio Fogazzaro 1, sc.sin. 3° piano, 20135 Milano, tel.3349091761, fax +39/1782736932, Whatsapp 3455242051, e-mail agl.alleanzageneraledellavoro@gmail.com ; e-mail certificata: alleanzageneraledellavoro@pec.it

martedì 31 luglio 2012

I SINDACATI RAPPRESENTATIVI NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE: CONTINUA L'INCANTESIMO DI PATRONI GRIFFI

Il Ministro-Mago Patroni Griffi continua a ipnotizzare i sindacati rappresentativi del pubblico impiego.Dopo aver fatto apparire il mostro (i licenziamenti) , dopo lo zucchero filato (l'intesa del 3 maggio) , dopo aver spento la luce il 25 luglio e lasciato in un buio inquietante la parte sindacale, dopo
averla risvegliata con una doccia gelata con l'approvazione della spending review il 30 luglio e dopo aver evocato l'orco dei ventimila licenziamenti nel pubblico impiego ha  proiettato nelle menti confuse dei pur esperti rappresentanti sindacali l'immagine di un bivio. Uno strano bivio che a un certo punto, dopo qualche miglio, si ricongiungerà e porterà sotto terra i nostri amici (poco male) ma soprattutto i lavoratori pubblici italiani.Già CGIL,UIL e UGL si sono buttati a sinistra (lo sciopero e la solo apparente barricata che più che altro li metterà al riparo, loro e le loro coscienze, dall'ira dei lavoratori) . La CISL invece ha preso il ramo di destra: no allo sciopero, continuare a seguire gli esperimenti del Ministro a settembre, cercare di rendere presentabile il tutto attraverso la trasformazione , all'ARAN, dell'intesa del 3 maggio in accordo quadro sulle relazioni sindacali. Il Ministro continua a ripetere incessantemente la formula magica: "licenziamenti, prepensionamenti, mobilità" , gli apprendisti stregoni CISL assicurano che no, il Ministro non licenzierà nè esoderà nessuno.
Come AGL magari non saremo ancora così esperti, tuttavia alcuni concetti ci sembrano chiari e non sembra che i trucchi di Patroni Griffi stiano facendo grande effetto su di noi.
Innanzitutto: Patroni Griffi (peraltro persona serissima e preparatissima) ha perso ogni credibilità come Ministro della Funzione Pubblica. Dall'inizio del suo mandato ha detto e scritto tutto e il contrario di tutto.E per di più ha sberlinato innanzi agli occhi dell'opinione pubblica sindacati la cui serietà ed autorevolezza fino ad oggi non era stata mai messa così in discussione (una volta, se ricordate, in Italia i Sindacati erano temutissimi e rispettati). Si abbia la decenza , visto che dobbiamo recuperare qualche punto nell'immagine-Paese, da parte delle maggiori confederazioni, di chiederne le dimissioni e/o lui stesso abbia l'orgoglio di capire di aver sbagliato dicastero (forse lo Spettacolo sarebbe stato  più adatto a lui, anche considerata la lontana parentela col grande regista che portava lo stesso cognome).
Secondo, come era buona norma fare una volta, i sindacati rappresentativi chiedano di trattare direttamente con Monti, nel frattempo. Gli facciano intendere però, preventivamente, anche ad agosto, che senza una P.A. che lo supporti qualsiasi tentativo di cambiare il Paese sarebbe velleitario. E, per dimostrarglielo, più che organizzare scioperi generali, cominciamo a fare vedere al governo cosa significa paralizzare per un congruo intervallo di tempo  una singola Amministrazione (chiaramente una di quelle che contino qualcosa e non quelle che fungono da cimitero degli elefanti dirigenziali). Facciamo un pò i "camionisti" della P.A. quindi.
Avrete già capito quindi che per l'AGL sono inutili sia nuovi scioperi generali sia trattative con Patroni Griffi (i cui impegni sarebbero sconfessati a stretto giro di posta- i precedenti conteranno pure qualcosa - da lui stesso)
Due sono le condizioni da pretendere: la presenza del Ministero dell'Economia in ogni fase delle future trattative con impegni scritti da parte dello stesso sulla sostenibilità di bilancio delle soluzioni che si andranno a concordare col Presidente del Consiglio; l'edificazione di una vera e propria Linea Maginot che fissi due pregiudiziali assolute e non negoziabili: 1) prepensionamenti solo volontari 2) nessun licenziamento di presunti esuberi nè quelli risultanti dalle presenti piante organiche nè quelli che potrebbero emergere dalla revisione delle stesse (e qui le altre confederazioni farebbero bene a non lasciare sola la CISL a trattare di queste cose col Governo). Come più volte abbiamo detto, la bandiera che il movimento sindacale pubblico deve far propria senza più esitare è quella della "mobilità dei dipendenti pubblici da una amministrazione all'altra nell'interesse dei cittadini" (è sempre e solo stata evocata solo a parole) e non della mobilità come anticamera del licenziamento (i 24 mesi all'80% dello stipendio).  Quindi i posti nella P.A. vanno difesi e mantenuti, tutti.Non facciamo del blocco del turn over nè una sciagura nè un tabù: c'è stato (111 mila posti in meno calcolati negli ultimi anni), è un portato naturale del progresso tecnologico che non va rallentato solo per perpetuare una PA anche ammortizzatore sociale e bacino elettorale o per non far perdere l'esercito a dirigenti pupilli della politica o su quelle poltrone per eredità Non c'è bisogno di istituire commissioni di studio per sapere quali pubbliche amministrazioni in Italia non servono a nulla (non per colpa di chi ci lavora dentro ma per obsolescenza di norme e funzioni, nonchè per fallimento di modelli organizzativi della PA che solo in Italia residuano) e quali potrebbero essere invece, se supportate da nuovo personale e da adeguati supporti informatici, potenzialmente, fattore di rinascita del ruolo della PA. Non c'è più tempo, sbrighiamoci a farlo.
Da ultimo, i dipendenti pubblici vigilino su comportamenti che spiace perfino interpretare in maniera così maliziosa. E' evidente che la scelta della CISL è una ciambella lanciata a una maggioranza in difficoltà per consentirle di guadagnare tempo e dilazionare il più possibile scelte traumatiche che potrebbero avere sgradevoli effetti elettorali. Così come è palese che l'apparente intransigenza dell'altra parte dei sindacati, quella più bellicosa , oggettivamente remi nella stessa direzione di chi, da destra e da sinistra, voglia portare il prima possibile il governo Monti a cadere  e a monetizzare a livello elettorale la brutta figura.
Riflettano i lavoratori pubblici e comprenderanno che la battaglia non viene fatta, dai più grandi sindacati rappresentativi, a loro tutela e in loro nome ma per entità terze che continueranno in futuro a deprimere le pubbliche funzioni che dovrebbero innanzitutto essere al servizio dei più deboli.
Ci appelliamo pertanto a tutti i lavoratori pubblici e a tutte le forze sindacali che hanno a cuore la loro condizione affinchè non si imbocchi nè l'una nè l'altra strada e si vada invece diritti, costruendo un nuovo sentiero che ci porti, dopo tanti anni, ad essere protagonisti della costruzione del nuovo.