Confederazione Sindacale A.G.L. Alleanza Generale del Lavoro

Confederazione Sindacale A.G.L. Alleanza Generale del Lavoro
(confederazione sindacale dei lavoratori) codice fiscale: 97624870156; atto costitutivo (e statuto) registrato presso l'Agenzia delle Entrate, DP I MILANO-UT di Milano 1, in data 04/06/2012, serie 3, n.7107- sede naz.le:Via Antonio Fogazzaro 1, sc.sin. 3° piano, 20135 Milano, tel.3349091761, fax +39/1782736932, Whatsapp 3455242051, e-mail agl.alleanzageneraledellavoro@gmail.com ; e-mail certificata: alleanzageneraledellavoro@pec.it

domenica 8 luglio 2012

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE:VIAGGIO IN UN ALTRO PIANETA

Veramente suggestivo l'articolo di sabato sul Il Giornale che potete rileggere qui di seguito:
http://www.ilgiornale.it/esteri/ecco_citta_costo_zero_dove_tutto_e_privatizzato/07-07-2012/articolo-id=595830-page=0-comments=1
Purtroppo la pubblicazione di questo articolo non può non inquadrarsi nella battaglia che contrappone, in Italia, coloro che ritengono che la Pubblica Amministrazione di gran parte dei servizi ai cittadini sia un modello superato e insostenibile nei costi e coloro che pongono l'accento sulla necessità che per la fascia di cittadini meno abbienti sia necessario che lo Stato (in tutte le sue articolazioni) venga incontro fornendo determinati servizi gratuitamente E/o a costi inferiori di un eventuale libero mercato.
Occorre però abituarsi, tutti, a ragionare sui problemi distaccandosi dalle polemiche politico-ideologiche.Anche perchè il processo di privatizzazione avanza da anni, conquista ambiti impensabili fino a poco tempo fa e ad esso hanno ormai fatto l'abitudine non solo gli sponsor più accaniti (le aziende) ma anche i cittadini e addirittura gli stessi lavoratori della P.A. I quali, contrariamente a quel che si pensa, votano più o meno gli schieramenti con le stesse proporzioni di consensi del resto dell'elettorato e, più che altro, vivono l'iscrizione ai sindacati semplicemente come precauzione per subire i minori danni possibili da questi cambiamenti in atto. Superfluo poi sottolineare che , anche nell'esempio USA, non è in discussione il ruolo dello Stato Federale (le cosiddette funzioni essenziali) al contrario dell'Italia in cui abbiamo un decentramento meno accentuato e uno Stato Centrale che cerca, con le unghie e con i denti, di resistere alla spoliazione di competenze a vantaggio delle periferie (e, dove perde, si rifà duplicando: pensiamo ad esempio all'agricoltura o alla sanità).
Qualcosa che si nota di meno è che in realtà quelle "aziende" USA, protagoniste della privatizzazione delle funzioni pubbliche sono molto, ma molto diverse da quelle italiane. Che , appunto, gestiscono "all'italiana" (quindi con immancabili ingredienti di monopolio mascherato, clientelismo , assoggettamento alla politica che non a caso designa i dirigenti), e lì scaturiscono altri costi impropri, ogni e qualsiasi moderna privatizzazione. Pensiamo alle Ferrovie, alle Poste, alla Telefonia, ecc.Proprio un altro mondo, dunque, al punto di partenza, durante la corsa e al punto di arrivo. L'Italia è l'unico paese in cui privatizzare significa: eliminare la vera concorrenza, diminuire i posti di lavoro, peggiorare la qualità del servizio e moltiplicare i costi. Cosa manca all'Italia per rifare tutto da zero e bene, così come sembra abbiano fatto (noi però non siamo andati a controllare) a Sandy Springs in Georgia (USA? E trovare un gioco che ci dia dei risultati e ci faccia risalire la classifica?Un grande allenatore. Pensavamo di averlo trovato in Monti ma ci sta deludendo.A sua giustificazioneb occorre considerare che i precedenti allenatori hanno combinato solo disastri. Che le casse sono allo stremo. La sua squadra è il risultato di anni di fuga dei cervelli dall'Italia e di mondo accademico invaso dal familismo. I tifosi (gli elettori) sono poco entusiasti e vanno poco allo stadio. I biglietti costano troppo e si preferisce stare dentro casa a guardare la televisione.
Chissà , magari un allenatore straniero che adotti metodi e gioco di oltreoceano...