Confederazione Sindacale A.G.L. Alleanza Generale del Lavoro

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(confederazione sindacale dei lavoratori) codice fiscale: 97624870156; atto costitutivo (e statuto) registrato presso l'Agenzia delle Entrate, DP I MILANO-UT di Milano 1, in data 04/06/2012, serie 3, n.7107- sede naz.le:Via Antonio Fogazzaro 1, sc.sin. 3° piano, 20135 Milano, tel.3349091761, fax +39/1782736932, Whatsapp 3455242051, e-mail agl.alleanzageneraledellavoro@gmail.com ; e-mail certificata: alleanzageneraledellavoro@pec.it

lunedì 25 giugno 2012

SPENDING REVIEW NELLA P.A.: QUELLO CHE I SINDACATI NON SANNO, NON POSSONO O NON VOGLIONO DIRE.

Dicono che in Italia non ci sia più l'unità sindacale. Non si direbbe, scorrendo le prese di posizione sulla Spending Review. L'unità programmatica e metodologica è a dir poco granitica. Si avvicina la fine del mondo, probabilmente (la Spending Review), e quindi tutti, ricchi e poveri, belli e brutti, piccoli e grandi pregano e si perdonano l'un l'altro.
Punto di partenza, una giusta osservazione: il Governo decreta senza consultarci. E' una novità di Monti? No, è una tradizione dei governi degli ultimi vent'anni, di destra, di centro e di sinistra. Chi governa è lì col mandato degli elettori, i quali (tranne chi ci lavora, per istinto di autoconservazione) non ne possono più di una PA fatta così e che a maggioranza vogliono che la PA serva a qualcosa di migliorativo della propria vita, sia più efficiente e dimagrisca nei costi. In realtà ci si accontenterebbe almeno che non fosse troppo esosa e assillante con il contribuente. Con o senza l'appoggio dei sindacati. Anzi, se questi urlano di dolore vuol dire che si è toccato dove era giusto farlo.E i sindacati? Non si tocchino più i lavoratori pubblici, loro hanno già dato, il turn over è bloccato, i contratti non si rinnovano più, i servizi rischiano di sparire a causa dei tagli lineari, per carità non si parli di licenziamenti di massa in questa fase senza speranza, ecc. ecc.
E' la solita commedia. La montagna dei tagli partorirà un topolino, si cercherà di non irritare l'elettore (che oggi viaggia, quella non manca mai, in un vero e proprio supermarket dell'antipolitica: ce n'è per tutte le tasche e per tutta la lunghezza della nostra penisola).Come quei poveri non vedenti (veri) che camminano per strada col bastone bianco, Monti e i suoi compagni di gita governativa staranno attenti ad aggirare tutti quegli ostacoli che sembrano troppo duri. Ma andranno comunque avanti, finchè serviranno ai partiti che non potevano, per manifesta inferiorità, gestire questa fase critica.Vogliono l'incontro con il Governo prima che la Spending Review sia attuata. Nella PA, in particolare, ci si chiede perchè la mano destra (Monti/Fornero) abbia agito non tenendo conto di quel che faceva l'altra mano (Patroni Griffi). Memoria corta: ci si è già scordati delle riunioni con i Ministri della Funzione Pubblica in cui non era presente neppure un ologramma di qualcuno del Ministero dell'Economia (i cordoni della borsa) a rassicurare sugli impegni?
Cori pertanto finti, rituali, ipocriti e impotenti. La vera sfida, per i Sindacati della PA è provare che l'attuale PA possa servire a qualcosa ossia per un motivo diverso da quello di essere ammortizzatore sociale per 50-60enni che se fatti fuori ingrosserebbero la massa degli esodati. In altre parole: stavolta i Sindacati dovrebbero incontrare non il Governo ma i cittadini che quel governo dice di rappresentare (non elettoralmente ma , nel disagio e nel fastidio, sì).Niente stati di agitazione, quindi, niente scioperi, ma proposte, piani alternativi. Pensate che c'è arrivato pure il governo (strumentalmente e teatralmente) a capire che qualcosa ai cittadini doveva essere chiesto direttamente.Se i sindacati sapessero coagulare non solo i desideri dei loro associati che, giustamente, nelle loro Amministrazioni, si sentono assediati e minacciati ma quelli di questi ultimi e di tutti i cittadini che lavorano al di fuori della PA, quale alibi resterebbe al governo dei banchieri?
Qui è lo spartiacque, la prova della verità per valutare chi e quali sindacati siano organici o meno alle logiche dei grandi gruppi finanziari. Perchè nelle piattaforme sindacali si parla genericamente di lotta all'evasione non dando altra soluzione che la conservazione e l'aumento del personale delle Agenzie Fiscali, organizzate così come sono e non si ha il coraggio di indicare cose più concrete e afferrabili per restituire i soldi ai ccittadini?Esempi: le consulenze esterne delle PA, i costi dei palazzi del potere, l'obbligo che un pubblico amministratore possa avere uno e un solo incarico alla volta, le spese militari, il ritiro dalle missioni estere, la fine delle agevolazioni fiscali alle confessioni religiose, il finanziamento pubblico a partiti e ad editoria, abbassamento degli stipendi dei dirigenti a poco sopra quello dei funzionari apicali, la scaricabilità di ogni spesa individuale dalle nostre tasse, riduzione e razionalizzazione delle istituzioni locali,ecc. Ecc.
Proposte vecchie, se vogliamo ma da anni tabù per tutti i sindacati in quanto troppo “politiche”. Ma cosa è rimasto della politica? Nulla, si viaggia a vista, elezione per elezione, cavalcando tutto e il contrario di tutto. Ma ora c'è la Spending Review. La domanda a cui non si può evitare di rispondere è: “come Stato dove recupero questi soldi?”La risposta sindacale (e delle forze sociali) non può essere: “non da me, perchè ho già dato” ma:”mi assumo la responsabilità, in nome dei cittadini , di tutti i cittadini, di indicarti questa soluzione e di sostenerti nel perseguirla”. Solo così i Sindacati della PA, i lavoratori della PA che essi dovrebbero rappresentare al meglio potranno riannodare quel legame e quella solidarietà che da vent'anni li separano dall'opinione pubblica e dal resto dei cittadini che lavorano e producono. E vincere, finalmente..