Confederazione Sindacale A.G.L. Alleanza Generale del Lavoro

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(confederazione sindacale dei lavoratori) codice fiscale: 97624870156; atto costitutivo (e statuto) registrato presso l'Agenzia delle Entrate, DP I MILANO-UT di Milano 1, in data 04/06/2012, serie 3, n.7107- sede naz.le:Via Antonio Fogazzaro 1, sc.sin. 3° piano, 20135 Milano, tel.3349091761, fax +39/1782736932, Whatsapp 3455242051, e-mail agl.alleanzageneraledellavoro@gmail.com ; e-mail certificata: alleanzageneraledellavoro@pec.it

martedì 6 agosto 2013

PERCHE' ALL'OPINIONE PUBBLICA E' INDIFFERENTE LA RIORGANIZZAZIONE(E GLI ESUBERI) DEL MINISTERO DEL LAVORO?


Analogamente a quanto avviene per le visite a sorpresa dei leader politici in Afghanistan,il 31 luglio il Ministro del Lavoro Giovannini si è catapultato, inaspettato, alla riunione Ministero/Sindacati sulla riorganizzazione del Ministero.In pratica, come si può leggere in un comunicato congiunto di alcune organizzazioni sindacali, "si procede allo svilimento delle funzioni degli uffici territoriali con la trasformazione di 12 Direzioni Territoriali in Uffici Presidio di livello non dirigenziale. Nel contempo, però, si rafforzano le competenze a livello centrale creando ad hoc una Direzione Generale per  l'Ufficio di Gabinetto e aumentando di 2 uffici il  Segretariato Generale trasformando quest'ultimo  da mero ruolo di coordinamento ad un ruolo operativo". Si afferma poi come "vengano maggiormente "tagliate" le funzioni dirigenziali  sul territorio, svilendo così il ruolo delle Direzioni Regionali e Territoriali del Lavoro, a vantaggio degli uffici dell'amministrazione centrale. Non è pensabile, infatti, che su un totale di 56 posti di funzioni dirigenziali di seconda fascia vengano ridotte ben 38 posizioni a carico degli uffici del territorio e soltanto 18 negli uffici centrali;(...) l'accorpamento nei capoluoghi di regione delle aree metropolitane delle Direzioni Regionali del Lavoro con le Direzioni Territoriali del Lavoro porterebbe ad una situazione di assoluta ingestibilità soprattutto in quei casi dove, oltre all'accorpamento dei due uffici, è prevista anche la responsabilità di un altro ufficio che diventerà Ufficio presidio." 
Ovviamente i Sindacati hanno gradito la visita a sorpresa, hanno fatto presente che non era stata data loro la possibilità di  analizzare prventivamente quel documento e di fare proposte e con fiducia sperano di poterne ridiscutere col Ministro (che ovviamente è andato lì solo perchè non potesse nessuno accusarlo di aver timore di presentarsi in prima linea). Il prosieguo è già segnato: il Ministero farà come vuole e i Sindacati dovranno solo scegliere con quale bevanda aiutarsi ad ingoiare il rospo.
Ciò, sottolineiamo noi,  avviene in contemporanea a un altro taglio derivante dalla spending review (che sicuramente riguarderà anche molti lavoratori di quel Ministero):Il Dipartimento della Funzione Pubblica in data 01.08.2013 ha inviato alla Corte dei Conti, per la registrazione, la circolare n. 3/2013 relativa all'applicazione dell'articolo 2 del Decreto Legge sulla spending review (Dl 95/2012), cioè alla risoluzione del rapporto di lavoro ed al pensionamento in deroga per il personale in esubero della pubblica amministrazione.La disposizione riguarda 
circa 7800 dipendenti e dirigenti in esubero delle PP.AA.
Questo Ministro, a suo modo, è stato scelto in maniera oculata, badando alla cura delle fonti del catastrofismo in materia di diffusione dei dati occupazionali ed economici. E' l'ex Presidente dell'ISTAT. Da una recente interrogazione parlamentare, che potrete leggere qui:
http://www.regioni.it/it/show-aula_interrogazione_su_nomina_presidente_pro_tempore_istat_030713/news.php?id=305370
si coglie, nelle voci riferite dalla deputata, una frase illuminante:"
l'ultimo presidente, Enrico Giovannini, si è dimesso» lo scorso 28 aprile, ricopre la carica di Ministro del lavoro e, stando alle notizie diramate dagli organi di stampa, la nomina pro tempore sarebbe stata disposta per il periodo durante il quale Giovannini, attuale presidente, svolge le funzioni di Ministro del lavoro e delle politiche sociali." Ossia: stranamente, non sembra proprio sia stato reciso il cordone ombelicale tra neo Ministro e ISTAT e i più attenti lettori avranno colto l'uso impeccabile che di recente Giovannini fa di dati provenienti (o commissionati) proprio dall'ISTAT (che, ricordiamo, dovrebbe essere in teoria un istituto indipendente dalle maggioranze di governo).
Ecco forse spiegata la strana nomina a Ministro del Lavoro di uno studioso dal curriculum eccezionale ma, guarda caso, privo di qualsiasi aggancio ai compiti d'Istituto del dicastero di Via Flavia. Carenza, probabilmente, colmata dalla recentissima nomina a (super) segretario generale del Ministero (nel silenzio tombale di tutti i sindacati) di colui che è stato in questi anni  il massimo responsabile (in stretta collaborazione con la lobby dei consulenti del lavoro) dell'attività di vigilanza del Ministero del Lavoro. Con grandi risultati evidentemente, come emerge ad esempio (ve ne avremmo potuto proporre altri cento simili) dal seguente articolo recentemente pubblicato:
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Sardegna: architetto disoccupato in inverno, cameriere (in nero) d’estate




Francesco si è laureato in architettura quattro anni fa, ha fatto diversi tirocini in Italia e all’estero, ma non ha mai trovato un lavoro nel suo ambito che gli permettesse di stabilizzarsi. “Non ho cercato solo in Sardegna”, ci tiene a precisare, “parlo inglese e un po’ di spagnolo, quindi sono disposto a trasferirmi all’estero, anzi è il mio obiettivo. Purtroppo vedo solo annunci di tirocini da tre o sei mesi, la maggior parte senza retribuzione o comunque mal pagati”. Niente di nuovo, triste realtà di tutti i giorni per molti giovani laureati italiani.
Non è abituato a rimanere con le mani in mano. “Ho sempre fatto mille lavoretti pur di essere indipendente dai miei genitori mentre studiavo: cameriere, magazziniere, lavapiatti, porta pizze… con me la cazzata che ‘i giovani d’oggi non vogliono fare certi lavori‘, che leggo su molti giornali, non attacca“. Da più di un mese Francesco lavora come cameriere in un hotel della Costa Smeralda e non è la prima volta che fa la stagione estiva. Come per tanti ragazzi sardi, l’unica ricchezza che lascia il turismo nella sua terra è un lavoro da cameriere sottopagato, ai limiti della legalità.
Ho iniziato facendo una settimana di prova, naturalmente non pagata, e dopo mi hanno preso. Quando ho chiesto di firmare il contratto mi hanno detto che non c’era nessun problema, che avrebbero dovuto sistemare solamente alcuni dettagli in amministrazione, e che nel giro di una settimana sarebbe stato pronto”. Il contratto però non è mai apparso, nonostante Francesco abbia insistito più volte sia con il direttore che con l’amministratore dell’albergo. ”Mi dicevano sempre che era questione di giorni, che non dovevo preoccuparmi, che il contratto sarebbe stato retroattivo, che mi avrebbero pagato persino la settimana di prova, etc., ma nel frattempo luglio è finito”.

Ti hanno pagato il mese di luglio? “Ora ti racconto come è andata: a fine mese sono stato chiamato nell’ufficio del direttore, mi ha dato una busta con dentro 1100 euro, poi ha sfilato 100 euro dal suo portafogli, dicendomi: questo è per gli straordinari, siamo proprio contenti di te. Mi sono sentito davvero incomodo, era una sceneggiata volgare e offensiva”.
Per quale motivo? ”Perché lavoriamo tutti almeno 2 ore extra al giorno, moltiplicale per 30 giorni… vuol dire che mi hanno pagato poco più di 1 euro all’ora per un mese di straordinari. E per giunta in nero! Senza contare i giorni di riposo non pagati…”
Cosa hai fatto? ”Ho preso la busta con lo stipendio e gli ho chiesto se il contratto fosse pronto…” Cosa ti ha risposto? ”Il turismo non è più quello di una volta, mi ha detto, quindi per ora non possiamo farti un contratto regolare. E poi ha aggiunto ammiccando: ma tranquillo, neanche gli altri hanno un contratto“. Questo vuol dire che stai lavorando in nero, senza assicurazione, senza contributi, senza Tfr… ”Senza un cazzo, esatto”.
Ti è già successo in passato? ”In genere è difficile che ti assumano regolarmente per questo genere di lavori. Finché si tratta di fare qualche extra in pizzeria, non mi lamento, però se devo lavorare per 3 mesi in un hotel, pretendo un contratto regolare. Eppure è pieno di hotel che fanno questo gioco, qui in Costa. Nel mio caso speravo di essere stato chiaro sin dall’inizio, ma a quanto pare adesso mi hanno messo davanti alla scelta: o così o niente“.
Cosa farai? ”All’inizio volevo denunciarli, poi ho cambiato idea”. Perché? ”Tanto non serve a niente, l’Ispettorato del Lavoro di segnalazioni di questo tipo ne riceve centinaia ogni anno, eppure gli stessi hotel continuano ad aprire regolarmente ogni estate. Ti sei mai chiesto perché?”.
Mi sembra strano che non facciano nessun controllo a sorpresa… ”Controlli a sorpresa ne sono arrivati anche a luglio, ma l’amministratore viene avvisato sempre qualche giorno prima, in maniera informale. Quando arrivano, gli agenti delle forze dell’ordine entrano direttamente nell’ufficio del direttore, parlano con lui e poi se ne vanno. Basta”. Queste affermazioni sono gravi… ”È il segreto di Pulcinella, da queste parti le cose funzionano così. Lo sanno tutti”.
Quindi non sporgerai denuncia? ”Il prossimo anno voglio andare a vivere all’estero, voglio lasciare la Sardegna, voglio lasciare l’Italia. Mi servono quei soldi… E anche se lasciassi questo lavoro, sarei comunque costretto a fare il cameriere per 30 euro al giorno, sempre in nero, in una pizzeria della mia città. Se mi va bene”.
Hai pensato di cercare lavoro in un altro albergo, lì in Costa Smeralda? ”Avevo trovato altri due posti che cercavano personale, ma questo era l’unico hotel che aveva promesso di farmi un contratto“.
La Sardegna potrebbe vivere di solo turismo, dicono alcuni. Certo. Magari in futuro, dopo che milioni di tramonti si saranno tuffati nel nostro azzurro mare. E avremo costruito strade sicure, trasporti pubblici puntuali, ci saranno imprenditori onesti, strutture alberghiere moderne a prezzi convenienti, controlli delle forze dell’ordine impeccabili, esisterà una vera continuità territoriale, una cultura della legalità e del rispetto del lavoratore rinnovata; la prosperità internazionale permetterà nuovamente di viaggiare sempre di più e tutti vorranno visitare la nostra isola, sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno...
Certo, la Sardegna potrebbe vivere di solo turismo, se…
di Marco Nurra | @marconurra
(foto: sardegnadigitallibrary.it)""""""""""


E' chiaro adesso perchè, nel momento in cui apprende che uffici del Ministero del Lavoro vengono chiusi sul territorio e che funzionari e dirigenti vengono licenziati e che a quelli che rimangono lo stipendio non viene aumentato per il blocco dei contratti,  l'opinione pubblica (quella che vota alle elezioni) tira un sospiro di sollievo?
E non è più chiaro quale dovrebbe essere l'effettivo impegno dei sindacati ministeriali, ossia non difendere l'indifendibile (rendendosene complici) ma ripulire dall'interno la Pubblica Amministrazione depurandola da chi la tradisce?