Confederazione Sindacale A.G.L. Alleanza Generale del Lavoro

Confederazione Sindacale A.G.L. Alleanza Generale del Lavoro
(confederazione sindacale dei lavoratori) codice fiscale: 97624870156; atto costitutivo (e statuto) registrato presso l'Agenzia delle Entrate, DP I MILANO-UT di Milano 1, in data 04/06/2012, serie 3, n.7107- sede naz.le:Via Antonio Fogazzaro 1, sc.sin. 3° piano, 20135 Milano, tel.3349091761, fax +39/1782736932, Whatsapp 3455242051, e-mail agl.alleanzageneraledellavoro@gmail.com ; e-mail certificata: alleanzageneraledellavoro@pec.it

sabato 26 gennaio 2013

ALLARME ESUBERI STATALI: LA RIVINCITA POSTUMA

I più attenti lettori della stampa quotidiana avranno notato un fiorire negli ultimi giorni di articoli allarmati sul destino di migliaia di statali. Tale bagno di verità stride con l'ormai permanente atteggiamento dei sindacati rappresentativi che, indossando il camice e infilando nel braccio la flebo dei FUA e dei decreti di avanzamento economico privi di copertura, svolgono il ruolo dei bravi inferimieri che ti accompagnano, confortandoti, a una morte che sia la più tranquilla possibile.
Mettiamoci pure un pò di sano ricatto elettorale, soprattutto al Sud. Al centro-nord neppure più questo: perfino la cgil, nel suo piano del lavoro, parla si di 175 mila giovani da assumere ma di 20 miliardi di risparmi nella PA (una specie di spending review con le forbici rosse, stavolta).
Difesa, Istruzione, Beni Culturali, INPS sono in questo momento in prima linea. Come nei migliori film di fantascienza, l'invasione degli ultracorpi brunettiani sta rendendo irreversibile il destino della vecchia PA italiana. Sarà un bene o un male?Chi può dirlo? Da tanti anni, tra l'incredulità di molti, si mormorava che prima o poi il potere governativo avrebbe saldato i conti anche nella PA, una volta serbatoio di voti oggi divenuto elemento di imbarazzo e ostacolo. E' forse arrivato il momento. Tanti colleghi si troveranno allora di fronte a una svolta anticipata, nella loro vita: ancora giovani, senza una vera pensione a tutelare il loro futuro, con grandi problemi a ricollocarsi nel mercato del lavoro.
Al contrario degli altri sindacati, noi non abbiamo mai ingannato nessuno, illudendolo e neppure cercato di lavare il cervello alla gente cambiando giorno per giorno linguaggio e terminologia, quelli che pian piano, negli scritti e nelle assemblee, vedevano insinuarsi, in maniera gradualmente sempre più evidente e forte, lo spettro del licenziamento.
Noi, invece, abbiamo sempre detto no a tutti i licenziamenti e sì a una vera mobilità, non necessariamente sempre volontaria (altrimenti vi avremmo preso in giro) da una amministrazione all'altra, magari più bisognosa di personale e con più prospettive strategiche.Testando la validità di una vera informatizzazione dalla capacità di indurre risparmi veri sul personale (bloccando gli automatismi del turn-over) e sulle funzioni , da ridurre, spezzando la spirale perversa "dirigenti spinti-personale soldatino-scartoffie pretesto".Gli altri (seguiti purtroppo dalla maggioranza del personale) hanno scelto un'altra strada e questi sono i risultati: politica e dirigenza voltano le spalle al loro finora fedele personale e elettorato sfinito da tasse inutili imbestialito che se la prende, pretendendone la testa, con le ultime ruote del carro.
Per ognuno di coloro che pagheranno con il licenziamento vorremmo avere una parola di conforto: il resto del mondo del lavoro non è poi così brutto. Rimboccandosi le maniche e liberandosi dei finti privilegi di chi fino ad oggi voleva viziarvi col nulla di una falsa sicurezza, sicuramente recupererete una vostra dignità, pretendendo che in Italia finalmente chi vuole lavorare lo possa fare senza dare la maggior parte del suo reddito in pasto ai parassiti, ma conquistando un sistema fiscale più giusto e non è detto che tra un pò di tempo non possiate prendervi la rivincita di cacciare dalle loro poltrone i politici di tutti gli schieramenti che vi hanno usato e poi traditi e gettati via e i sindacati che vi hanno venduti.