Confederazione Sindacale A.G.L. Alleanza Generale del Lavoro

Confederazione Sindacale A.G.L. Alleanza Generale del Lavoro
(confederazione sindacale dei lavoratori) codice fiscale: 97624870156; atto costitutivo (e statuto) registrato presso l'Agenzia delle Entrate, DP I MILANO-UT di Milano 1, in data 04/06/2012, serie 3, n.7107- sede naz.le:Via Antonio Fogazzaro 1, sc.sin. 3° piano, 20135 Milano, tel.3349091761, fax +39/1782736932, Whatsapp 3455242051, e-mail agl.alleanzageneraledellavoro@gmail.com ; e-mail certificata: alleanzageneraledellavoro@pec.it

mercoledì 18 febbraio 2015

LA VICENDA DELL'AMMINISTRAZIONE DEL LAVORO CI DICE CHE LA MERITOCRAZIA SI STA DIFFONDENDO ANCHE NEL NOSTRO PAESE.SE VALI ZERO VIENI RIDIMENSIONATO DI CONSEGUENZA. UNA DIRIGENZA E I SINDACATI (E IL PERSONALE CHE RISPETTIVAMENTE LI HA SERVITI E SUPPORTATI - E CHE STA PER RIVOTARLI IN MASSA-) CHE VALGONO NULLA, VENGONO SEPPELLITI SENZA PIETA'

Chiediamo solo che le Prefetture vigilino, da qui a inizio 2016 affinchè determinati soggetti di questa "amministrazione" sul viale del tramonto non chiudano in bellezza la loro inutile carriera facendo gli ultimi danni a un'Italia che è bisognosa di riprendere a lavorare senza essere infastidita da raccomandati, miracolati e parassiti.
L'AGL, AL CONTRARIO DEGLI ALTRI SINDACATI, DICE UN CONVINTO SI AL BLITZ DEL GOVERNO.BRAVO PRESIDENTE RENZI,  BRAVO MINISTRO POLETTI: CHE SIA UNA RAZIONALIZZAZIONE RADICALE E IMPIETOSA.

dal sito www.ilsole24ore.com

Il decreto è pronto: dal 2016 l’Agenzia unica per le ispezioni del lavoro. Risparmi per 26 milioni

Neanche un anno di tempo e l’Agenzia unica per le ispezioni del lavoro potrebbe vedere la luce. Con un obiettivo preciso: «Razionalizzare e semplificare l’attività di vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale». A prevederne il debutto da gennaio 2016 è la bozza di decreto attuativo del Jobs Act che, come anticipato dal Sole 24 Ore, approderà venerdì sul tavolo di Palazzo Chigi in quello che si preannuncia un Consiglio dei ministri più che ricco.
Una sede centrale, 18 territoriali e 6mila dipendenti
L’Agenzia dovrà integrare i servizi ispettivi oggi erogati da ministero del Lavoro, Inps e Inail. Secondo lo schema di Dlgs diffuso dall’Ansa, potrà contare su una sede centrale a Roma e su 18 sedi territoriali con 5.982 dipendenti, tra personale dirigenziale e non. Contestualmente saranno soppresse le attuali Direzioni interregionali e territoriali del lavoro, con il trasferimento dai relativi 85 uffici del personale amministrativo: circa mille persone andranno all’Agenzia, le restanti 1.760 unità verranno invece trasferite - si legge nella relazione tecnica - «anche in soprannumero, all’Inps, all’Inail o alle Prefetture-Uffici territoriali del Governo». Quanto al personale ispettivo, all’Agenzia confluirà quello del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali (3.113 unità), dell’Inps (1.492 unità) e dell’Inail (377 unità), per un totale pari a 4.982 unità, oltre al personale di supporto e quello che, presso il ministero, si occupa di gestire il contenzioso (circa 1.000 unità)
Risparmi per 26 milioni di euro
Soltanto dai mancati canoni di locazione per le sedi delle attuali Direzioni del lavoro il governo stima di risparmiare più di 18 milioni di euro, che insieme a utenze, rifiuti e
manutenzione sale a 25 milioni di euro. La bozza specifica inoltre che gli immobili o le porzioni di immobili che l’Agenzia andrà ad occupare saranno «in via assolutamente prioritaria quelli rientranti nel patrimonio di Inps, Inail o di altre amministrazioni pubbliche, non messe a reddito».
Sindacati all’attacco: no blitz del governo
Il decreto non è ancora ufficiale e già levano gli scudi i sindacati del pubblico impiego. «Sull’Agenzia unica delle attività ispettive non tollereremo alcun blitz del Governo», sottolineano Cgil, Cisl e Uil. «Vogliamo una riforma condivisa con i lavoratori. Senza confronto la nostra reazione sarà durissima». Le federazioni hanno proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori coinvolti nel riordino e hanno chiesto la convocazione immediata di un tavolo di confronto. Ricordando che da tempo invocano lo snellimento dei controlli sulle aziende, i sindacati attaccano: con l’ipotesi dell’Esecutivo «la toppa sarebbe peggiore del buco». Perché «si spalancherebbero le porte al caos organizzativo».