Penoso epilogo stamattina di mesi di
incomunicabilità. I vertici di CGIL-CISL-UIL-UGL non hanno avuto
neppure un'impennata di orgoglio.In pochi minuti è stata sancita la
loro inutilità. Il Governo parla un linguaggio di riforme troppo
moderno perchè sia recepito da questi ruderi.Andrà di fatto avanti
senza di loro, nonostante loro e le future nostalgiche parate, come
quella del 25 ottobre, di un regime di concertazione che non esiste
più.
L'AGL ritiene che lo Statuto dei
Lavoratori, quindi anche l'art. 18, vada modificato in direzione di
quanto indicato dal Governo in quanto queste vecchie norme ormai sono
dannose sia per chi lavora che per chi il lavoro lo sta
cercando.L'ideale sarebbe il sistema americano ma ci rendiamo conto
che sarebbe un salto troppo grosso per l'Italia. Certo che (e la
Spagna lo dimostra) la direzione per attrarre investimenti è quella
e sarebbe bene evitare di perdere tempo, pena l'emigrazione senza
ritorno dei lavoratori italiani verso l'estero.Buona l'idea di
mettere in busta paga il TFR su base volontaria e giuste le cautele
che si stanno adottando per prevenire una crisi finanziaria delle
PMI.E bene anche perchè più TFR si sottrae ai Fondi Previdenziali
fallimentari di CGIL-CISL-UIL (che non a caso vi si stanno opponendo
con insolita veemenza) meglio è. Bravo Renzi a rompere le uova nel
paniere della Triplice anche prospettando una legge sulla
rappresentanza. E' incostituzionale e truffaldino l'Accordo in
materia dei sindacati con Confindustria e il Governo lo deve mandare
all'aria.Siamo, sin dai tempi di Sacconi, per lo sviluppo della
contrattazione aziendale e territoriale che aderisca meglio alle
diverse realtà del Paese e promuova una maggiore produttività.
Vanno spazzati via il dumping contrattuale, la falsa cooperazione e
lo sfruttamento degli extracomunitari attraverso la fissazione del
salario minimo. Il precariato va superato innanzitutto da un punto di
vista culturale, passando a un sistema in cui tutti, nessuno escluso,
passino da un lavoro all'altro senza traumi o privilegi
anacronistici. Le politiche attive del lavoro e la vigilanza dovranno
essere trasformate in maniera consequenziale. Così come gli
ammortizzatori sociali. Ichino ha ragione nell'individuare nel
contratto di ricollocazione una possibile via per superare un sistema
di Cassa Integrazione che lega per anni lavoratori a posti di lavoro
che non torneranno più.E infine la riforma della Pubblica
Amministrazione. Va accelerata con determinazione. I processi avviati
da Renzi richiedono risorse ingenti? Benissimo, purchè non vengano
aumentate le tasse e sia ridotto il cuneo fiscale. Dove recuperare? Dalla
Spending Review che va portata alle estreme conseguenze, riguardo
alla macchina pubblica. Occorre, in fretta, equiparare in tutto e per
tutto ai lavoratori privati i tre milioni e passa di dipendenti
pubblici e, poiché la pacchia è veramente finita, è ora che lo
Stato si disfi di ciò che ha di più caro, ossia, di qualche
Ministero. Come si fa? Analogamente a quanto accaduto col Teatro
dell'Opera di Roma. Ma facciamo presto.