Confederazione Sindacale A.G.L. Alleanza Generale del Lavoro

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lunedì 10 marzo 2014

ISPEZIONI SUL LAVORO: IL CERCHIO SI STRINGE

(nella foto: Paolo Pennesi, dal 2013 Segretario Generale del Ministero del Lavoro, dal 2002 (12 anni) al vertice dell'attività ispettiva del Ministero)

"""Un'ultima domanda: l'accesso breve è utile ai lavoratori e alle aziende o serve solo per organizzare qualche bella conferenza  stampa?
Ci auguriamo di avere, al più presto, qualche risposta convincente."""

Così, con tono inusualmente sprezzante, si conclude una nota del 10 marzo a firma dei sindacati confederali interni del Ministero del Lavoro diretta solo a Pennesi, fresco di nomina da parte del precedente Ministro Giovannini.
Ma la notizia grave è un'altra: il fatto di Casalnuovo non è casuale. Si tratta di una morte annunciata, considerata l'altissima tensione nelle piccole aziende italiane e i già numerosi suicidi causati per lo più dall'atteggiamento delle banche e di Equitalia.Il ministero, in una sua circolare recente ribadisc che si "definisce"  la modalità operativa dell'"accesso breve" come l'accesso finalizzato all'accertamento del lavoro "in nero".Gli ispettori dovranno: esclusivamente acquisire le dichiarazioni del personale presente con esclusivo riferimento alla data effettiva di costituzione del rapporto di lavoro e, qualora non emergano incongruenze in ordine a tali aspetti, il personale ispettivo potrà dichiarare concluso l'accertamento.Esula dall'accesso breve, secondo la circolare, qualunque altra indagine riferita a profili diversi da quello sopra indicato.Ebbene, di questi accessi brevi il Ministero ne ha programmati 50.000!!!
Ancora più grave è che questa attività "veloce" sembra abbia la priorità sulle richieste di intervento dei lavoratori e sulla conciliazione monocratica (ossia l'intervento dell'ispettore che, prima dell'accertamento, spinge le parti ad accordarsi, consentendo al lavoratore di avere una parte di quanto rivendicato e all'azienda di evitare l'ispezione).
Ma attenzione, i sindacati non intervengono per tutelare i lavoratori sul territorio bensì l'incolumità degli ispettori! Quindi non solo (meno male) non si faranno i 50.000 accessi brevi ma è dubbio che si facciano seriamente anche le altre attività.
Si, perchè è questa ormai la tendenza nel ministero del Lavoro: meglio non muoversi perchè altrimenti si combinano solo danni.
La difesa d'ufficio di Poletti è stata dunque un atto dovuto. Era chiaro che la questione non sarebbe finita li.
Ma non vorremmo che anche questa impennata dei sindacati confederali nei confronti di Pennesi  fosse anch'essa una "finta".
Da dodici anni (e più) non viene condotta in Italia una seria attività ispettiva sul lavoro. Nonostente l'abnegazione e l'apporto insostituibile dei Carabinieri, il personale di vigilanza è posto nelle condizioni peggiori per lavorare. Si sono criticate tutte le leggi sul lavoro degli anni duemila. Ma quali sono state le indicazioni provenienti da chi doveva fornirle, all'interno del Ministero, per far sì che tali nuove norme fossero le meno dannose possibili? E i sindacati confederali interni perchè hanno fattole le belle statuine? Perchè i loro capi volevano comunque preservare  il rapporto con un Dicastero così importante per i loro interessi (patronati, enti bilaterali, previdenza complementare, ecc.)?Solo una categoria in questi anni è stata felice: quella dei consulenti del lavoro, nonostante le numerose risposte agli Interpelli fossero in maniera pacchiana, preordinate a dare ragione a tutti su tutto, quanto più il soggetto interpellante fosse potente. E intanto la condizione dei lavoratori peggiorava. 
Questa situazione durava da anni ma ci voleva, come spesso capita in Italia, il morto per svegliarsi.Non ci è piaciuta la reazione degli ispettori napoletani alla tragedia. E'stata controproducente, agli occhi dell'opinione pubblica, la scelta dell'autosospensione. Invece di schierarsi con il popolo, quegli ispettori, temendo solo per la loro incolumità personale, hanno tentato di fare blocco con la burocrazia e la dirigenza ministeriale. Scelta disastrosa, non a caso avallata dai sindacati interni che vi stanno affondando. Cosa farà la dirigenza, per ringraziarvi? Vi metterà nelle condizioni di non nuocere e poi, appena possibile, vi scaricherà. E invece poteva essere l'occasione per rivoltare il Ministero del Lavoro come un calzino, per mandare a casa chi nel ministero occupa poltrone per servire interessi altrui e non la collettività. 
Ma chissà, forse siamo troppo pessimisti. E' in arrivo il Jobs Act, c'è un nuovo ministro che sembra avere gli attributi e non è detto che gli attuali dirigenti del ministero e  i sindacati confederali interni non trovino il modo di  trasformare, cari ispettori,  la vostra vita in un paradiso.Abbiate fiducia: dopotutto sono decenni che li pagate e finora almeno il posto i lavoro ve l'hanno conservato.